sabato 21 luglio 2007

L'urlo dell'odio


In questi giorni mio fratello, ossia colui che mi rifornisce di dvd recenti, mi ha portato due film che ho visto, una volta tanto, con piacere.

Il primo film ha a che fare con questo post, perché ambientato in paesaggi nordici di rara bellezza. C’è poca neve nell’Alaska dell’”Urlo dell’odio”, film che avevo già visto, ma c’è tutto il resto, le foreste incontaminate, i laghi, i ruscelli, gli spuntoni di roccia e le vedute di orizzonti lontani, le balze montuose, la natura selvaggia che può ucciderti mentre ti seduce con la sua bellezza. Ho già parlato dei paesaggi di questa storia in un altro commento, qui posso solo dire che niente mi farebbe più felice che vivere in uno di questi posti, anche se sono certo che avrei molte difficoltà ad adeguarmi a uno stile di vita che non conosco per niente. In ogni modo se qualche messaggero celeste mi proponesse una scelta “Qui c’è Napoli Funiculì Funiculà (o un’altra città italiana) e qui l’Alaska (o una terra similare), scegli dove vuoi stare”… non esiterei un solo secondo. Vogliamo mettere la trappola in cui ti cacci quando prendi uno degli affollati autobus ostaggi del traffico partenopeo… e la serenità di una passeggiata per sentieri abbandonati senza nessuno che cerchi di fregarti il (ben poco fornito) portafogli? Vogliamo mettere la caciara umana in cui ti imbatti in ogni angolo della mia e di altre città e il silenzio maestoso che potresti trovare nei paesaggi imbiancati che immagino?

Purtroppo non possiamo scegliere il posto in cui vivere; spesso dobbiamo accontentarci di tirare avanti ringraziando il Cielo di avere un tetto sulla testa. Per quanto riguarda il citato film, oltre agli ambienti seducenti mi sono piaciute anche le psicologie dei personaggi(ricordo che si trattava di una storia di sopravvivenza nel Grande Nord). Antony Hopkins disegna un personaggio complesso, mai banale, un miliardario confuso che cerca amicizia e forse amore. Mi è piaciuto pure il Cattivo Alec Baldwin. Non l’ho odiato, anche se si dimostra codardo e infido (cerca di uccidere Hopkins per fregargli moglie e soldi dopo che questi lo ha salvato da millanta pericoli). Il fotografo di moda Baldwin è umano, si rende conto lui stesso della sua indegnità, e se ne vergogna, ma sa di non poter resistere al richiamo di soldi e successo. Sa che qualunque nobile sentimento e stato d’animo egli provi adesso, mentre vaga per le lande d’Alaska per sopravvivere, quando sarà tornato nella civiltà sarà tornato l’uomo di prima, con i desideri, le ambizioni, l’avidità di ogni uomo civile.

Il secondo film che ho visto era “Munich” di Spielberg. Ne parlerò in seguito se ne avrò tempo.

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