sabato 21 luglio 2007

Gag della "Febbre dell'oro"


E' il momento di segnalare alcune memorabili gag chapliniane dei due film che ho citato.Iniziamo dalla “Febbre dell'oro”. All'inizio i due compagni di capanna di Charlot lottano cercando di strapparsi di mano un fucile carico, la canna del quale ha la particolarità di puntare sempre verso il del tutto neutrale Vagabondo, per quanti tentativi egli faccia per sottrarsi alla minaccia dell'arma.Appena si apre la porta della casa, una violenta tormenta si abbatte all'interno rendendo impossibile non solo avanzare, ma anche mantenere la propria posizione.

C'è poi la già ricordata gag della scarpa da mangiare lessa. Se la mangia tutta Big Jim, il grosso compagno di Charlot, che a un certo punto, accecato dalla fame cerca di divorare il malcapitato socio di avventure. In questo frangente Charlie tratta i lacci della scarpa come se fossero prelibati spaghetti. Ancora qualche sketch, per esempio quello ripreso spesso da Franco Franchi, e cioè quando Charlot, intirizzito e indurito dal freddo diventa una specie di palo rigido difficile da sollevare. Poi, la ricordata danza con i panini, in cui Chaplin mima le gambe di un elegante ballerino utilizzando due forchette infilzati in panini. Una delle scene più suggestive di tutti i tempi. La casa in bilico sul burrone, dove sia Chaplin che Big Jim, pur muovendosi spesso, finiscono sempre per trovarsi ai lati opposti dell'abitazione, mantenendo quindi l'innaturale equilibrio della casa sul precipizio.

Non è una gag, ma è di grande effetto la scena dell'ultimo giorno dell'anno in cui un solitario Vagabondo spia, al freddo e alle intemperie, le luci e l'allegria della festa che si tiene all'interno di un saloon (in cui è presente anche la fin troppo disinvolta ragazza di cui è innamorato, che chiaramente se la spassa con un altro). Comicissima la scena in cui Charlot balla con Giorgia, ma è ostacolato da un grosso cane legato a sua insaputa alla sua cintura. Ultima di questo film, anche se la “Febbre dell’oro” è una miniera di gag. Il nostro eroe, ormai diventato ricco con l’oro del Klondike, è in viaggio su una nave vestito lussuosamente, ma i suoi antichi riflessi condizionati lo spingono a raccattare una cicca di sigaretta e a conservarla.Finale: mentre gli fanno un servizio fotografico con i suoi vecchi panni da straccione incontra Giorgia, che ha pietà di lui e lo aiuta credendolo ancora un poveraccio. Dopo la redenzione della ragazza, l’amore e poi la fine del film. Delle gag di “Luci della città” parlerò nel prossimo commento.

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