sabato 21 luglio 2007

Jesus Christ Superstar


Immaginiamo di dover fare un film su Gesù, mi seguite, amici? Però vogliamo usare un linguaggio diverso. Dire qualcosa di nuovo che colpisca i giovani, ma non solo. Vogliamo creare un’opera che lasci il segno. E se facessimo un musical?
Dite che un musical sulla vita di Cristo sarebbe una scelta troppo azzardata? Non sono d’accordo. Anzi, sapete cosa vi dico? Il musical lo facciamo rock. Sì, avete capito bene. Faremo un film in cui Gesù, gli apostoli e perfino Caifa e Ponzio Pilato si esprimeranno nel linguaggio musicale dei Deep Purple e dei Led Zeppelin. No, non bruceremo organi Hammond e chitarre Fender in diretta, non inneggeremo alla droga libera, ma faremo tutto il resto. Avremo sullo schermo un Gesù con una voce potente alla Ian Gillan, con uno spessore canoro alla Mick Jagger. Un Cristo umano e talvolta preda dell’ira, ma capace di amore e di sacrificio. Un Gesù che potrebbe camminare accanto a noi per strada o sedersi di fronte a noi nell’autobus.
Non basta ancora per il nostro film diverso. Rivoluzioneremo del tutto la figura di Giuda Iscariota, che non sarà più il traditore vigliacco conosciuto da tutti, ma gli daremo motivazioni politiche, ideali. Lo renderemo capace di criticare certi atteggiamenti di Gesù, anche se alla fine si redimerà e si renderà conto dei suoi sbagli. Ah, naturalmente la parte di Giuda la affidiamo a un nero, un afro-americano. Dite che sembra una scelta azzardata? Vediamo.
E per Maria Maddalena? C’è una cantante hawaiana che sarebbe perfetta, voce con tutti i crismi e grande pathos. Sì, lo so che non c’è mai stata una Maddalena con gli occhi a mandorla, ma c’è una prima volta per tutto. E non scordiamoci che abbiamo uno stupendo Pilato e delle coreografie moderne che daranno una gran resa sullo sfondo del deserto israeliano.

Mi sono da poco rivisto Jesus Christ Superstar approfittando dell’atmosfera pasquale. E’ rimasta intatta l’emozione e la suggestione che provai vedendo per la prima volta questo film straordinario. La parola giusta da usare sarebbe magia, una magia che ti cattura nonostante il passare degli anni (ne sono trascorsi 34 dalla sua uscita). Se non fosse per il tema sacro, si dovrebbe dire che il regista Norman Jewison ha stretto un patto con il diavolo, dato che questo film sembra modernissimo, come se fosse girato oggi o meglio ancora domani. Tutto è fresco e attuale. I volti un po’ hippy dei protagonisti, i passi di danza, la psicologia dei personaggi, le canzoni, le movenze.
Colpisce la bellezza abbagliante del deserto israeliano che fa da sfondo alla storia, strappano commenti ammirati le coreografie moderne o la spontaneità delle situazioni. Ma ciò che rende questo film un capolavoro sono le canzoni. Sono molte, tante da riempire un doppio Lp di una volta, e tutte belle.
Quella che ha fatto sognare me e intere generazioni di giovani e meno giovani è “I Don't Know How to Love Him” cantata da Yvonne Elliman nel ruolo di Maria Maddalena, in cui questo personaggio mostra un amore molto terreno e umano per Cristo.
Come regola generale le più belle canzoni sono cantate da Carl Anderson (Giuda) e Yvonne Elliman, ma ce ne sono di notevoli pure interpretate da Ponzio Pilato e Erode o dagli stessi apostoli. Straordinaria la canzone dei lebbrosi. Non mi pare che Ted Neeley (Gesù) interpreti brani memorabili, ma ricordo che il vigore e la ricchezza espressiva della sua voce lasciavano il segno.
Volevo citare i brani che mi sono piaciuti di più oltre a quello già nominato, ma poi mi sono reso conto che sarebbero da menzionare tutte le canzoni. Ricorderò solo “Heaven On Their Minds” di Carl Anderson, è la prima canzone dopo l’Ouverture, quella in cui Giuda canta nel deserto, che ritmo. “Everything's Alright” cantata soprattutto da Yvonne Elliman e Carl Anderson (è il pezzo in cui Giuda rimprovera Maddalena per gli unguenti che cosparge sul corpo di Cristo, sostenendo che tali prodotti si sarebbero potuti usare con maggior profitto… ne fecero una versione italiana pure Celentano e Claudia Mori). Una canzone che ho ascoltato con molta nostalgia è “Could We Start Again, Please?”, interpretata da Yvonne Elliman e Pietro nel deserto dopo l’arresto di Gesù. Infine c’è “Superstar” di Carl Anderson che era il 45 giri che spopolava all’uscita del film.
Ma come ho detto, le canzoni sono tutte molto belle. E il film è qualcosa che resterà nel tempo.

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