sabato 21 luglio 2007

Doppiaggio classico


Sul doppiaggio ci sono varie scuole di pensiero. E' vero che si doppia solo in Italia. In tutti i modi è un'arte pure quella; è opinione diffusa che Oreste Lionello, ad esempio, abbia migliorato Woody Allen e Ferruccio Amendola Sylvester Stallone. Le voci di un tempo erano molto più impostate e innaturali, ma suggestive al massimo (vedi doppiaggio di John Wayne o Gary Cooper, e che dire di quello di Jimmy Stewart, della Monroe o di Jerry Lewis?). Oggi si preferiscono voci più informali e vicine al parlare quotidiano, ma in alcune circostanze sciatte da morire: è il caso di una giovane attrice hollywoodiana che passa dalle parti di piratessa a quelle di classici della letteratura).
La mia idea è che il ridoppiaggio di vecchi film è né più né meno che un crimine. E' come mettere orribili infissi anodizzati alla finestra di un palazzo d'epoca. Anni fa tentarono di ridoppiare Via col vento per renderlo più attuale e politicamente corretto, con la negra Mamie che non diceva più "badrona" e fecero un disastro difficilmente uguagliabile. Ormai stanno ridoppiando pure film relativamente recenti come L'inferno di cristallo sempre con risultati pessimi. Perché ottengono tali disastri? Secondo me per due motivi principali: uno perché nessuna voce moderna può rendere giustizia alle atmosfere d'epoca; secondo perché quando ridanno le voci ai vecchi film  di solito non prendono i migliori doppiatori moderni, ma quelli di seconda o terza fila, aggiungendo danno al danno.

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