
Ho visto un film che pur essendomi piaciuto mi ha intristito. Si tratta di “The weather man” con Nicolas Cage. E’ la storia di un conduttore televisivo di trasmissioni meteorologiche. Solita storia metropolitana, divorzi, figli estranei che crescono male, mal di vivere contemporaneo, ex mogli che ti odiano e padri che non ti stimano. Pur avendomi lasciato un robusto velo di malinconia che probabilmente mi passerà solo domani, questo film mi ha fatto fare la più grassa, irrefrenabile, gargantuesca risata degli ultimi mesi. Forse perfino degli ultimi anni. Mi ha fatto venire le lacrime agli occhi e per una buona mezz’ora di film ridevo come un fesso da solo anche se nessuna delle scene deprimenti della storia giustificava quella mia reazione.
E’ probabilmente un’impresa impossibile spiegare il perché di questo mio sfogo di ilarità, ma ci provo lo stesso. Dunque c’è Nicolas Cage, che pur avendo soldi e un discreto successo professionale è un uomo insoddisfatto. Moglie e figli lo disprezzano o al massimo lo sopportano, la gente gli tira addosso ogni sorta di schifezza alimentare quasi fosse un pagliaccio, è stressato, nevrotico. Un giorno porta la figlia dodicenne (gli amici la chiamano “zoccolo di cammello” a causa del suo inadatto vestiario adererente che mostra nitidamente la forma della sua cosina) a pattinare. La figlia si rompe un gamba e questo genera una discussione tra Cage, l’ex moglie e il compagno attuale di costei. La parte che a me ha fatto ridere è il fatto che la discussione inizia in tono pacato, tra persone civili che cercano di argomentare, poi all’improvviso, sempre con quel tono pacato da cui però filtra una robusta dose di nevrosi metropolitana, Cage comincia a dire al compagno della moglie cose tipo: “Sei un porco. Ti fotti i cani e inculi i porci”. L’insieme della scena è stato tale, soprattutto per quello che una volta si chiamava “il logorio della vita moderna”, che mi ha fatto sghignazzare sia pure in maniera cinica (l’ho fatto di nuovo pure mentre scrivevo queste righe).
Per il resto il film si snoda come la solita storia di denuncia dell’inadeguatezza di certa vita moderna. Alla fine Cage ottiene un certo riappacificamento con la famiglia e anche un posto di lavoro molto più qualificato a New York, ma l’impressione generale di avvilimento, di vite inutili che comprendono pure la tua, non ti lascia.
Nessun commento:
Posta un commento